Quella cosa poteva anche risparmiarsela.
Concedetemi un sonoro vaffanculo.
Un vaffanculo alla giornata di oggi che mi ha messo tristezza.
Un vaffanculo al mio carattere merdoso.
Un vaffanculo ad una frase detta con troppa leggerezza.
Un vaffanculo alla tecnologia.
Un vaffanculo a tutti.
Un vaffanculo a me, che sto piangendo.
Avrei voluto fare il grafico. O forse, più banalmente, mi piacerebbe imparare ad usare Photoshop un po' meglio.
E naturalmente quando mi viene voglia di aprire Photoshop e cazzeggiare tutto il pomeriggio? Oggi, ovvio, tanto domani ho solo un esame... :-/
Cavolo, proprio voglia zero, ma chi me lo fa fare?
E poi quel cavolo di tirocinio - domani devo chiamare il signor Quinto per parlare del mio curriculum - per cui mio padre ha mobilitato mezzo comune... Speriamo almeno mi offrano qualcosa di carino...
È la prima volta che leggendo quei messaggi sorrido invece di trattenere a stento una lacrima.
Se ti manco veramente dimostramelo! Se ti manco veramente prendi su quel cellulare del cavolo e mandami un messaggio per chiedermi come sto! Inutile che scrivi messaggi finti-criptici su facebook-la-terra-di-nessuno-i-cazzi-di-tutti!
Se ti manco veramente non mandarmi come tutte le altre volte tuo moroso che viene a dirmi che è colpa mia se mi sono allontanata e cerca di farmi sentire in colpa. Perché tanto non ci riesce e, anzi, mi fa incazzare ancora di più. Perché se quando ci vediamo tu parli soltanto delle cose che interessano a te, non ascolti minimamente quello che ho da dire io e perdipiù vieni ad insultare mio moroso mentre il tuo è su un altare di cristallo, beh, forse un esamino di coscienza devi fartelo anche tu.
E non pensare che dopo quel tuo appello lacrimevole su faccialibro io prenda il cellulare per mandarti un messaggio del tipo Mia migliore amica del cuore numero uno mi manchi non vedo l'ora di rivederti! Perché se l'altro giorno avevo una mezza idea di chiamarti per uscire, credimi che oggi mi è passata. Chiamarti per cosa poi? Per sentirti dire quanti trenta hai preso all'università, di quanto è bravo tuo moroso e di quanto è stanco perché lui, poverino, lavora in fabbrica? O per sentirti dire che il mio, di moroso, se ne sta a casa tutto il giorno a grattarsi la pancia, sporco comunista, mentre non trova lavoro e cerca di scrivere un libro e inseguire il suo sogno? O, ancora, per sentirti dire di quante volte sei sopravvissuta a quell'insulso gioco che ho abbandonato da mesi e di cui, no grazie, non mi interessa la storia.
E ringrazia che queste sono parole al vento che non leggerai, perché in fondo non ho mai voluto farti del male e perché di bei momenti ne abbiamo passati tanti assieme; ma da un po' di tempo le cose per me sono cambiate, senza che tu te ne accorgessi, evidentemente. Avrei voluto solo un po' più di quella complicità che le amiche vere hanno e che noi abbiamo perso.
Oggi ho la forza d'azione di un lemure investito da un auto.
Ho la balla triste senza aver bevuto.
Devo affrontare un pomeriggio di studio con la voglia impellente di uscire, che se lo faccio poi mi sento in colpa per non aver studiato. Anche se in fondo chissenerega, tanto all'esame verrò bocciata comunque.
Ma resto a casa. Faccio la brava e resto a casa.
Che palle.
Ho trovato l'animaletto che sostituirà mio moroso quando/se andrà via sei mesi per lavoro.
Che al massimo potrò permettermi due pesci rossi, ma io voglio lui. ♥__♥
